Primavera con Ìsmandri

Chi ha letto o sta leggendo il romanzo, ha imparato una cosa su Ìsmandri Rassùi Xeòfines: la sua predilezione per il caldo e la sua freddolosità. Per questo oggi è qui a ricordarvi che se la primavera può persino giungere fra Dèsda e Parsèa, non può allora esserci speranza che sia vana. In questo momento della nostra storia nazionale e mondiale, è difficile vedere nella primavera un germoglio di speranza, ma non dobbiamo cedere alla negatività!

E ricordiamo, soprattutto: #iorestoacasa!

Gli alberi mostravano la nuova fioritura e l’erba era nascosta da un tappeto di pollini che ad ogni soffio di brezza si sollevavano leggeri. Ìsmandri non aveva mai visto quella nevicata di pollini, a Fassìma non accadeva. Lo disse ad alta voce e Ruiàbi replicò che era molto meglio così:

«Si beccheranno tutti l’allergia di primavera!»

Ìsmandri carezzò con lo sguardo ciò che vedeva.

«Primavera», sussurrò, «è Primavera…»

«Primavera più che avanzata, anche se sembra una fine d’inverno di Fassìma… Questa città è deprimente!»

 

Ìsmandri scosse appena il capo: nulla gli appariva triste in ciò che vedeva, anzi vi coglieva mille promesse di bello!